I reperti archeologici di Minorca
L’isola di Minorca offre ai turisti in visita molte opportunità di apprezzare le sue antiche vestigia, tanto più che quì sono presenti tre diverse tipologie di reperti: i talayot, le navetas e le taulas.
I talayot sono costruzioni megalitiche datate intorno al III millennio a.C. ed hanno una forma simile ad un tronco di cono con base circolare, ricordando molto i nuraghi sardi. La radice del loro nome (atalaya ossia torre di guardia) richiamerebbe il fatto che probabilmente siano state usate come torrioni di avvistamento; non a caso, proprio vicino ai talayot finivano per ergersi i villaggi.
Le navetas, invece, hanno la forma di piccole barche poste sotto sopra e costruite con pietre senza l’aggiunta di malta. La loro datazione risale alla fine dell’età del bronzo. Secondo alcuni studiosi sarebbero state usate come abitazioni, mentre la teoria più accreditata vuole che siano state delle tombe collettive.
In qualche modo, infatti, le navetas avrebbero avuto una funzione religiosa, simile a quella avuta nel culto dei morti presente nella civiltà etrusca o in quella egizia.
La struttura di navetas più importante presente a Minorca è quella di des Tudons, a 4 km da Ciutadella, a cui sono stati operati degli interventi di restauro nel secolo scorso.
Le taulas, infine, si trovano soltanto a Minorca e sono grandi strutture in pietra accostate di fianco in modo da formare una “T”. Questa forma potrebbe fare riferimento alla personificazione di divinità autoctone, ed infatti tali costruzioni erano usate come altari nelle cerimonie religiose o anche come simbolo per indicare a chi arrivava da lontano la presenza di un luogo sacro.
Le taulas più importanti si trovano vicino Mahon e a Torrealba (nei pressi di Alaior).
Mappa di I reperti archeologici di Minorca
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