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L’isola di Minorca

L'isola di Minorca L’isola di Minorca è – con i suoi 683 kmq – la seconda isola delle Baleari per estensione, con una costa lunga circa 215 km.
Divisa in 8 municipi, Minorca ha un territorio ondulato e pianeggiante, con una vegetazione molto rigogliosa, mentre il suo punto più elevato culmina nel monte El Toro, alto intorno ai 357 metri, sulla cui sommità sorge il famoso Santuario dei frati agostiniani costruito nel XVII secolo.

Il clima qui è il tipicamente mediterraneo con temperature miti da Aprile ad Ottobre, precipitazioni concentrate nei mesi di Febbraio, Aprile e Novembre ed un vento di tramontana che soffia soprattutto al nord, e che le ha fatto guadagnare il soprannome di “isla del viento”.
Dichiarata Riserva della biosfera dall’Unesco nel 1993, l’isola possiede anche uno dei più grandi porti naturali del mondo – il secondo dopo Pearl Harbour, nelle Hawaii – lungo più di 5 km.

Minorca ha origini antichissime: dominata da greci, cartaginesi, romani, vandali, bizantini, arabi ed inglesi, nel periodo della guerra civile spagnola (1936/1939) rimase nelle mani delle forze repubblicane mentre il resto delle isole era già sotto il controllo nazionalista.
Sparsi un po’ su tutto il territorio sono i circa 500 megaliti di varie forme e dimensioni risalenti al II millennio a.C., che avevano funzione di monumento funerario.

Cenni storici

I reperti archeologici sparsi su tutto il territorio di Minorca attestano la presenza dell’uomo sull’isola almeno dall’Età del bronzo, mentre le costruzioni megalitiche (definite talayot) simili ai nuraghi sardi, testimoniano il passaggio di Fenici e Cartaginesi.

In particolare, i Cartaginesi si stabilizzarono sull’isola intorno al VII secolo fondando le città di Mahon e Jamma (l’attuale Ciutadella).
Nel 125 a.C. arrivarono i Romani che – con Q. Cecilio Metello – conquistarono Minorca incrementando agricoltura e commercio ed assicurando un lungo periodo di splendore fino a che, nel 455 d.C., il controllo passò ai Vandali.
Nell’859, invece, Minorca subì una breve – ma devastante – invasione normanna, mentre nel 903 gli arabi ne assunsero il controllo annettendola al califfato di Cordoba.

Nel secondo millennio d.C. la storia minorchina diventa convulsa e soggetta a drastici quanto continui cambiamenti.
Dopo la riconquista spagnola nel 1231 da parte di Giacomo d’Aragona, nel 1344 Pietro D’Aragona riunì Minorca al regno d’Aragona.
Nel 1535 il leggendario pirata Barbarossa assalì l’isola, così come fecero i turchi nel 1538 devastando Ciutadella e Mahon.
Nel 1708 furono gli inglesi ad occuparla rimanendovi fino al 1756, anno in cui le truppe francesi si impossessarono del territorio dopo un lungo assedio. Col trattato di Parigi del 1763, Minorca ritornò sotto il dominio britannico.
Nel 1802, col trattato di Amiens firmato dalla Francia di Napoleone e dalla Gran Bretagna, Minorca torna definitivamente sotto il controllo della Spagna.